Maschere

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Oggigiorno le maschere mantengono un loro fascino soprattutto laddove si legano alla tradizione della maschera carnevalesca o della maschera artistica, come la tipica bauta veneziana.

Tuttavia le maschere sono oggetti che vengono utilizzati dall’uomo da tempi antichissimi a fini religiosi, teatrali o carnevaleschi. Il termine maschera deriva forse dal latino medioevale màsca, che significa strega, stregone. Gradualmente il termine cambiò utilizzo e si passò al significato di anima cattiva, camuffamento pauroso, si parla prima di mascra e poi di mascara.

Si può anche ipotizzare una derivazione dall’arabo maschara o mascharat, che significa buffonata, scherzo.
Gradualmente si esorcizza il significato di ‘spettro cattivo’, connotandolo con una accezione goliardica e festosa.
Le maschere nella storia hanno acquisito varie funzioni, ad esempio quella funeraria per gli Egizi, i cretesi ed i fenici che diffondono l’utilizzo in tutto il mediterraneo. Per i Greci la maschera non conserva la sua più diretta funzione funeraria, ma rimane legata al concetto di morte o della natura indomabile.
Per i greci e i romani esiste un’interconnessione fra sacro e profano, che si sublima nell’utilizzo delle maschere nel teatro. Infatti le maschere hanno una duplice funzione di caratterizzazione del personaggio e di megafono primitivo per amplificare la voce. La commedia dell’arte eredita l’uso delle maschere che si ampliano divenendo costumi carnevaleschi.

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